XV SECOLO POLITTICO XV

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Un piano nazionale anticrisi. È la proposta che il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha rivolto oggi al Governo e alla maggioranza, mettendo in campo la disponibilità del suo partito a discuterne.

Bersani ne ha parlato alla platea di Manifutura, il festival organizzato da Nens - Nuova Economia Nuova Società - l' Associazione fondata nel 2001 da lui e da Vincenzo Visco, in un intervento tutto dedicato all'economia. E al ministro Giulio Tremonti ha posto anche un quesito in tema di fiscalità: "Io non chiedo una tassa patrimoniale, non sono d'accordo, ma mi aspetto che qualcuno mi spieghi perchè siamo l'unico Paese dell'Ocse che non ha una tassa sui grandi patrimoni. Tremonti ci spieghi perchè".

"In questi 20 mesi - ha sottolineato parlando della crisi italiana da affrontare con un piano nazionale -, perchè sono 20 mesi che abbiamo segno meno in economia, in coincidenza con l'inizio di questa legislatura, il paese non è stato messo di fronte ai suoi problemi e quindi si è trovato disarmato". Ma la ripresa, ha sottolineato Bersani, è possibile "purchè si riparta dalla chiarezza".

Due i punti sui quali sviluppare la discussione, secondo il segretario del Pd: "L'intervento immediato per sollecitare la ripresa e le riforme strutturali.L'insieme di queste cose può essere un pacchetto, un piano nazionale anticrisi. Siamo prontissimi e disposti nelle sedi parlamentari a vederlo insieme al Governo se il Governo si decide a dire che c'è problema perchè la premessa di tutto è riconoscere che abbiamo un problema". "Di pensioni siamo pronti a discuterne in termini nuovi - ha aggiunto Bersani - il problema grosso delle pensioni è come garantire pensioni adeguate a una generazione. Il tema dell'allungamento dell'età pensionabile si risolve da sè". Bersani ha spiegato come la strada liberista avviata negli anni '80 "anzichè distribuire welfare e ricchezza abbia distribuito debiti e carte di credito". "Oltre alla questione delle regole della finanza - ha sottolineato - dobbiamo affrontare il problema delle politiche sociali. Comprimere le spese sociali per aumentare la competitività ha portato ad un vertiginoso aumento delle disuguaglianze sociali. È necessario inoltre sostenere l'innovazione e non pensare di uscire dalla crisi abbassando tutti gli standard".

Per quanto riguarda il futuro del partito, Bersani si dichiara ottimista e smorza le polemiche interne dispiacendosi della fuoriuscita di Paola Binetti, ma confermando di non condividerne le analisi. Perchè per creare un partito nuovo, "il partito del secolo", Bersani indica la necessità di una "sintesi" che richiede "uno sforzo più generoso e profondo".

Ma il segretario del Pd non si lascia cogliere da spirito polemico neppure quando parla della dialettica interna e di Walter Veltroni che in un'intervista al Corriere aveva annunciato la volontà di fondare una "scuola anti-correnti". Definendo il predecessore "una risorsa non un problema", Bersani guarda agli aspetti positivi del dibattito. "Nel nostro partito - dice - abbiamo delle nostre procedure, modi di confrontarci che sono all'aria aperta. Qualche volta esageriamo un pò ma d'altro canto il futuro sarà così, gli italiani si abitueranno e si appassioneranno anche ai partiti che non fanno le loro cose nè in via Bellerio, nè ad Arcore ma le fanno davanti agli italiani".

14 febbraio 2010

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